Vacanza a Hurgada Febbraio 1999 e Marzo 2001
villaggio Bluclub Arabella
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Abbiamo alloggiato all'Iberotel Arabella Club, stupenda
costruzione in stile moresco (tetto a cupola), 2 piscine megagalattiche (con
acqua dolce e di mare), 2 ristoranti; negozi interni privati dove si possono
acquistare tutti i prodotti tipici della zona: salviette in cotone, magliette,
salviettoni (costo medio L.20.000), di vero cotone egiziano (il migliore del
mondo), ninnoli in argento, scarabei di metallo pregiato, "papiri" di ogni
dimensione, gioielli in oro veramente belli e a buon prezzo, sfingi in onice,
piramidi di vari materiali di pietra dura, the karkadè (color rosso vivo) molto
dissetante, spezie, profumi e... scopritelo da voi!
Ovviamente il complesso è provvisto di aria condizionata (regolabile) in tutte
le stanze, ed anche nei due ristoranti il fresco (freddo) vi accompagna durante
il pranzo.
Il complesso è fuori da Hurgada di circa 3km. Sentinelle vigilano giorno e notte
sulla tranquillità del turista (comunque non esiste nessun pericolo, è solo per
fare un po' di scena). Appena fuori dal complesso c'è un ospedale con camera
iperbarica,
per i "sub" più sfortunati.
L'intrattenimento da parte dei ragazzi del "Blu Club" (tutti italiani) è vario,
coinvolgente e divertente; l'animazione serale sempre diversa con parodie e gare
canore ti coinvolge fino a tardi, mentre già dal mattino, in spiaggia, i ragazzi
dell'animazione propongono varie ed interessanti iniziative: ginnastica
aerobica, pallavolo, freccette e soprattutto snorkelling. Insomma, ce n'è per
tutti i gusti e tutte le età.
I bambini sono coinvolti da giochi appositamente preparati per loro da mezza
mattina fino a sera: di loro si occupano tutto il giorno diverse ragazze che poi
li riconsegnano sotto sera ai genitori.
Bouganvillee di ogni colore, palme, datteri, ficus e benjaminus e una marea di
esemplari della flora egiziana si sprecano in ogni angolo del complesso. Vi è
pure un cortile interno, a cielo aperto, con piante rampicanti che fanno da
tappezzeria: tutto ciò rende molto particolare il passaggio dal bar interno
all'Ufficio cambi (attivo quasi tutto il giorno).
Non c'è che dire: il complesso merita veramente l'attenzione dei difficili gusti
degli italiani.
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LUXOR
E' una delle escursioni a pagamento (circa L.200.000 a persona) più offerte dai
tour operators.
In viaggio per Luxor. Sveglia alle 4 della mattina, colazione in albergo e
partenza con pullman gran turismo per Luxor, che dista circa 280km. Il trenino
dei pullman (70 circa) è scortato dalla polizia (non c'è pericolo, è tutta
scena). Prima sosta dopo 1/2 ora per vedere il sole che nasce, spettacolo
stupendo: come se ubbidisse ad un comando elettrico il sole spunta dalla collina
in un batter d'occhio e inonda con i suoi raggi il pietrisco del deserto.
Seconda sosta dopo due ore ad un "autogrill" (speriamo che Pavesi o Motta non si
offendano) per uno snack o per fare i propri bisogni. Continua il viaggio e
sonnecchiando si può gustare il paesaggio tutto uguale fatto di pietre e sabbia
per 200km. La strada è in buone condizioni. A 80km da Luxor si cominciano a
vedere canali irrigui lato della strada. La presenza del "dio" Nilo con le sue
benefiche diramazioni si nota ovunque: paesotti sparsi con case fatiscenti
(alcune, dice la guida, costruite con l'ausilio di sterco di cammello), campi di
mais, campi enormi di canna da zucchero e campi coltivati a verdure. Asinelli
smunti e macilenti si notano dappertutto.
Intanto la guida (donna) parla della civiltà egizia di 7.000 anni fa fino alle
abitudini, usi e costumi degli egiziani dei tempi moderni. La "carrellata" di
nozioni è talmente ricca di particolari che dura tutto il viaggio (circa 4 ore).
Stiamo arrivando a Luxor e ci prepariamo a scendere con la nostra preziosa borsa
termica contenente 6 litri d'acqua e con la fedele telecamera. Una marea di
gente pullula intorno al pullman. Ci avviamo al tempio di Karnak, la temperatura
è attorno ai 45° in totale assenza di vento. Molte comitive di tutto il mondo si
addentrano con noi fra le 130 colonne e gli obelischi. La maestosità di queste
ciclopiche colonne e la bellezza dei vari ruderi ed obelischi si mescolano con
le parole della guida e la voglia di sgattaiolare a cercare una zona d'ombra;
l'aria è stagnante, sembra che ai polmoni manchi qualcosa per poter funzionare
appieno.
Per molti la ricerca di una zona d'ombra supera la voglia di ascoltare la guida,
una ragazza si sente male(pancia). Ci rechiamo al "Laghetto della fertilità", dove le
donne si immergevano per avere da un certo dio la capacità di procreare, poi ci
pensavano i sacerdoti del tempio....
Ammiriamo una stupenda sequenza di sfingi e una marea di geroglifici che,
secondo la guida, a tutto danno una spiegazione. Dopo circa un'ora si torna al
fresco forzato del pullman e a tutti viene data una bottiglia di acqua fresca
(meno male). CI rechiamo all'Istituto papirologico di Luxor, dribblando come
abili calciatori le varie persone di ogni età che vogliono, come al solito,
vendere qualcosa. Il locale è bellissimo e climatizzato. Un addetto ci spiega la
tecnica, vecchi di millenni, con cui gli antichi egizi riuscivano dal gambo del
papiro ad ottenere il materiale per stampare scene epiche o gesta dei faraoni.
Ci sono affissi alla pareti papiri di ogni dimensione (e di ogni prezzo).
Si torna la pullman per il pranzo in un labergo a 5 stelle di un lusso
esagerato. Al pomeriggio è prevista la visita alla Valle dei re, distante una
ventina di km oltre il Nilo.
VALLE DEI RE
L'aria è ancora più pesante. Si suda ed i 45/50 gradi fanno piegare le gambe.
Prendiamo un trenino (sembra quello dei puffi) che ci porta, sotto il sole
cocente, in prossimità dell'apertura delle tombe dei re. Non si può usare il
flash della macchina fotografica e se si vuole filmare bisogna pagare.
La bellezza dei geroglifici che, parete per parete, tappezzano tutto l'ingresso
della galleria fino alla tomba vera e propria, è indescrivibile. Non sembra vero
che la bellezza dei colori ed i tratti netti e precisi abbiano potuto resistere
alla sfida del tempo. Mi soffermo a pensare a quante centinaia )o migliaia) di
persone abbiano contribuito con il loro lavoro a realizzare queste tombe
veramente faraoniche (e quante ne saranno morte?)
La cosa più bella e curiosa ce la dice la guida: sono state localizzate (per
certo) un'altra ventina di tombe di faraoni ma, di proposito, non sono state
ancora aperte. Nei prossimi secoli il governo egiziano provvederà ad aprirle,
una alla volta, magari ogni 50/100 anni, per consegnare anche ai posteri una
cultura che non tramonta mai e sfida i secoli.
Torniamo alla luce del sole a cercare un po' di ombra; fastidiose piccole mosche
ci torturano le braccia sudate, ma da dove verranno?
Si risale sui pullman e si va verso la Valle delle regine.
VALLE DELLE REGINE
Attorno al pullman il solito brulichio di personaggi che vogliono vendere
qualcosa. Qualcuno, capita la nostra provenienza, prova, per attirare
l'attenzione ed attaccar bottone, a gridare i nomi di Tomba e Baggio,sei
italiano! ma il loro
tentativo fallisce miseramente.
Il tempio della regina Aschepschut (si scrive così?) si staglia imponente alla
fine di un'interminabile scalinata che domina la valle (a me ed a tanti altri è
sembrata un Calvario). Ci fermiamo finalmente all'ombra e la guida ci racconta
tutti le "trame" che anche allora perpetravano i potenti per governare.
Si torna al pullman, che ci porta all'ultima tappa del viaggio, Luxor: "nuove" costruzioni e templi maestosi e "nuove" storie di
guerre e di potere.
Verso l'imbrunire si ritorna verso Hurgada e per quasi tutti i 280km diventano un
buon pretesto per sonnecchiare,arrivo previsto 23:00 e mi viene da sorridere al
pensiero che tra di noi c'e' qualcuno che alle 2:00 ripartira' per l'escursione
del Cairo (poveretto).L'unico disturbo sono le frenate e le evoluzioni
che l'autista ci propina durante tutto il viaggio.
Si arriva all'hotel verso mezzanotte, il ristorante ci aspetta ma molti
preferiscono andare a dormire: è stata una giornata intensa ed indimenticabile.Domani
immersione a l'isola di Giffu......
Hurgada Febbraio 1999
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